San Luca Pittore
È tradizione di cui troviamo elementi anche nel manuale dei monaci pittori del Monte Athos, l'Ermeneutica della pittura di Dionisio da Furnà che espone una tradizione che risale all'VIII.
Le raffigurazioni che ci giungono dalle catacombe romane del III e IV secolo, ci presentano immagini fortemente sintetiche e simboliche: Orante con le braccia levate in preghiera, o col Figlio, in atto di mostrarlo al Magi.
Le raffigurazioni che ci giungono dalle catacombe romane del III e IV secolo, ci presentano immagini fortemente sintetiche e simboliche: Orante con le braccia levate in preghiera, o col Figlio, in atto di mostrarlo al Magi.
"Il Medio Evo seguì sistematicamente questa tendenza, isolò e schematizzò le immagini che progressivamente si fissarono e si trasformarono in 'tipi' convenzionali di icone. Questi tipi continuarono il loro cammino individualmente e ricevettero anche diverse denominazioni (Vergine Odighìtria, Eleousa, Blachernitissa, ecc.)". [G. Gharib.]
Vergine Odighìtria
L'odighitria mostra ai fedeli il Bambino che presenta i simboli della Sua divina regalità: il rotolo della legge, il globo, il libro, la mano benedicente.
Vergine Eleousa (della tenerezza)
Mostra molta tenerezza verso il Bambino, al cui volto accosta il suo: la più celebre è quella cosidetta di Vladimir.
Vergine Blachernitissa
Testi liberamente tratti da DONNA DEL PARADISO - Centro Studi per la cultura popolare - Maggio 1988